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Orlando  

 

 

                                      

Racconto da camera in un atto

                                              Per voce recitante, soprano,

                                                     violino, violoncello

 

 

 

Testo recitato liberamente tratto

da Virginia Woolf

 

Testi delle arie di Shakespeare,

Metastasio, Goldoni

 

 

Trio Debonair                     Voce recitante                       Musica

 

Marina Degrassi, soprano                             Francesca Vettori                                   Marco Emanuele

Stefania Priotti, violino

Laura Culver, violoncello    

                                                                                                Regia

                                                                                             Luca Ferraris

 

Le fiabe non sono innocenti: ancora oggi i racconti, i film e le opere letterarie insegnano come ci si deve comportare da uomo e da donna.      Pubblicato nel 1928, Orlando di Virginia Woolf è una favola trasgressiva, un invito a liberarsi dalle convenzioni legate all'identità di genere.

Il/la protagonista attraversa quattro secoli, dal Seicento della Regina Elisabetta I agli anni Venti del Novecento.

Durante le sue avventure, cambia sesso e si accorge che l'abito che indossiamo determina il nostro comportamento, mentre dentro di noi abitano molteplici identità e risuonano tempi diversi.

Una storia così sembra fatta apposta per viaggiare avanti e indietro negli stili e nelle convenzioni della musica, in particolare di quella teatrale, cioè il melodramma.

 

 

Durata dello spettacolo: 50’ circa.

 

 

Le musiche non sono vincolate da diritto d’autore, in quanto l’autore non è iscritto alla Siae. Il testo recitato è una libera riscrittura di Orlando di Virginia Woolf. I testi cantati sono di pubblico dominio.

 

Sono necessari: un microfono per la voce recitante; quattro sedie.

 

Brani musicali

n.1 Sinfonia (Fanfara delle Regina)

n.1 bis Sinfonia

n.2 Aria (Metastasio)

n.3 Song (Shakespeare)

n.4 Mélodrame (Il grande Gelo)

n.5 Danza (Corrente) e mélodrame

n.6 Aria (Metastasio)

n.7 Intermezzo (Marcia turca)

n.8 Sinfonia

n.9 Aria (Metastasio)

n.10 Mélodrame

n.10 bis Aria (Goldoni)

n.11 Intermezzo da salotto (alla Rossini)

n.12 Aria (Goldoni)

n.13 Aria (Metastasio)

n.14 Ragtime e mélodrame

n.15 Aria finale (Metastasio)

 

 

 

 

 

n.3 Song

 

Un viso di donna, dipinto dalla Natura in persona,

Hai tu, padrone-padrona della mia passione;

cuore gentile di donna, che però non conosce

la mutevolezza, che è abitudine delle false donne:

Un occhio più chiaro del loro, meno falso nel guardare,

che muta in oro l'oggetto su cui si fissa;

un uomo nella forma che domina ogni forma,

che seduce gli occhi degli uomini e l'anima delle donne.

E come donna in origine sei nato,

finché la Natura, nel crearti, non si emozionò,

e con un'aggiunta che per me non conta.

Ma visto che ti eresse al piacere femminile,

sia mio il tuo amore, e loro tesoro il goderti.

 

 

 

 

Song (Shakespeare) - trio Debonair
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Orlando esempio spettacolo - Francesca Vettori e trio Debonair
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Orlando aria "Odo il suono" - Marina Degrassi
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